CLAUDIA PALERMO
Da piccola, quando mi chiedevano “cosa vuoi fare da grande?“, mi sentivo sempre “diversa” poiché, a differenza delle mie amichette che desideravano fare la parrucchiera, la dottoressa, la cuoca, io dicevo “voglio far felici le persone“. Mi era chiaro che non comprendevano, nonostante il sorriso e la carezza in testa di consolazione.
Con il tempo il mio desiderio si trasformava in consapevolezze parallele senza mai desistere dal suo intento e la risposta si rinnovava in “voglio insegnare alle persone ad essere felici“. Ricevevo in cambio squardi che celavano un: “Vedrai che poi ti passa.”
La me nella versione adulta ha continuato a perseguire con passione il suo obiettivo consolidandolo in “voglio aiutare le persone ad essere felici” e cosi faccio, con la mia umana imperfezione, in realtà imparando da coloro i quali mi danno la possibilità di esplorare i loro mondi.
In una domenica qualsiasi del Febbraio del 1995 ho fatto un incontro che ha per sempre cambiato la mia vita.
Ho conosciuto un angelo di nome Giorgio S. che con pochi discorsi e molta energia mi ha spiegato la differenza tra vivere e vivere con passione, tra essere contenti ed avere un atteggiamento positivo e di fiducia nei confronti della vita, tra essere e sembrare.
Mi diceva: “I pensieri camminano! Quindi prenditene cura e tienili sempre alti! Nessuno lo farà al tuo posto.“
E ancora: “Non permettere a nessuno di entrarti in testa a meno che non abbia niente di buono da offrire.”
“Continua a sognare, il sogno è la cosa più reale che ci sia”.
A quei tempi io chiamavo quella scuola di vita
“coraggio di essere felici“.
Sono ormai trascorsi 27 anni da allora.
Non ho ancora cambiato idea.